A seguito della presentazione della collezione uomo FW21 di Prada, Miuccia Prada e Raf Simons aprono una conversazione con studenti di tutto il mondo, discutendo della sfilata e delle loro decisioni artistiche.
Lo scenario della collezione è piuttosto particolare. Non è presente alcun accenno a un luogo concreto e tangibile, bensì stanze vuote con tessuti morbidi alle pareti e pavimenti di marmo o moquette che vanno da parete a parete. Questo ambiente lascia libertà di interpretazione, dove la narrazione nella collezione è creata dai sensi del tatto e visivo che proiettano una sensazione e un’impressione soggettiva.
Naturalmente l’aspetto sociale è fondamentale, poiché la moda è profondamente connessa con la vita delle persone, ma l’architettura in questi termini contribuisce a creare uno spazio astratto in un tempo indistinto. Moda e architettura cooperano così insieme come veicolo per comunicare una storia e significati più profondi.
La tecnologia in questa collezione è presente nell’aspetto stesso di connettersi tra le persone.
Diverse giustapposizioni sono al centro della scena: calzamaglie lunghe colorate e con temi fantasia in opposizione a cappotti oversize e strutturati; pantaloni e cappotti dai colori scuri in opposizione a zaini di nylon giallo e pochette cucite sui guanti; la rigidità dell’isolamento e la libertà di ballare all’interno dello show come un momento di disconnessione con la realtà.
Come in questo caso, la moda è una performance in cui mettiamo continuamente in scena innumerevoli identità in un dialogo aperto con l’arte, la vita quotidiana e l’espressione personale.
La collezione è più connessa con i sentimenti umani dove il focus è sulla tattilità, la libertà di espressione e la realtà, dove l’arte della creazione è bilanciata con i valori commerciali.

